Cosa sarebbe Roma senza la Fontanella degli Innamorati? Si trova in un luogo molto visitato, ma pochi la conoscono. Un vero segreto!
La fontanella degli innamorati è alla base di una bellissima leggenda e meta di tante coppie innamorate. Scoprite cosa racconta la leggenda e dove trovate la fontanella degli innamorati.
L’abbondanza dell’acqua a Roma
L’acqua di Roma è nota per la sua abbondanza, per la sua qualità, e per il fatto di essere disponibile per tutti, gratuitamente. La città di Roma è famosa a livello mondiale per i suoi ruderi, per i suoi monumenti, per la quantità di opere d’arte e di musei, ma anche per l’estensione dei suoi acquedotti, per la grande presenza di fontane monumentali e di fontanelle. Parlando di acqua a Roma e di fontanelle si pensa automaticamente ai cosiddetti “nasoni”, un tipo di fontanella in ghisa di forma cilindrica dotata di un beccuccio da cui esce ininterrottamente acqua da cui si può bere direttamente o riempire le proprie bottiglie senza alcuna spesa, gratis. L’uscita continua di acqua, senza interruzione, la rende molto fresca e piacevole da bere. I “nasoni” sono presenti ovunque nei rioni e nei quartieri della città, sia in centro sia in periferia.
L’acqua di Roma e le sue fontanelle: non solo nasoni
Vari tipi di fontane e fontanelle
Le fontane monumentali sono quelle più care ai romani e più conosciute dai turisti. Ma oltre ai “nasoni” e alle fontane monumentali (autentici capolavori d’arte) esistono anche fontanelle ornamentali, di uso pubblico, che assolvono ad una funzione di tipo pratico e a quella di rendere più bella la città di Roma.
Altre ancora non hanno particolari decorazioni e la loro visibilità può apparire offuscata dalla vicinanza a quella più grande e famosa, ma a questo tipo di fontanelle sono spesso legate interessanti e particolari storie della tradizione romana.
La Fontana di Trevi
È il caso della celebre Fontana di Trevi, realizzata a metà Settecento da Nicola Salvi e Giuseppe Pannini, che attira milioni di turisti ed è uno sfondo utilizzato in tanti film al cinema. Appare all’improvviso, in mezzo a tante piccole strade, addossata alla facciata di Palazzo Poli e colpisce le orecchie degli abitanti e dei turisti col fragore delle sue acque che fuoriescono dalle tante scogliere scolpite. Ma colpisce anche lo sguardo per l’armonia delle proporzioni fra le sculture (cavalli, tritoni e figure allegoriche dominati da Oceano, alla guida di un cocchio all’interno di un arco di trionfo) e il palazzo retrostante.
La limitrofa Fontanella degli innamorati
Lo sguardo è catturato dalle dimensioni e dal fascino della Fontana di Trevi e spesso sfugge all’attenzione dei turisti la presenza di una fontanella per uso pubblico sul fianco destro dell’insieme monumentale. È detta “Fontanella degli Innamorati” ed è costituita da una semplice vaschetta rettangolare in travertino posata su una finta roccia, posizionata all’interno di una nicchia scavata nel blocco scultoreo. L’acqua fuoriesce a lancio incrociato da due cannelle inserite lateralmente nelle pareti marmoree.
Non sono le decorazioni a rendere importante questa fontanella quanto una storia/leggenda e un rito legato ad essa. Secondo la tradizione, le coppiette di innamorati che bevono l’acqua da questa fontanella rimarranno per sempre unite e fedeli.
L’origine della leggenda degli innamorati
L’origine di questa romantica leggenda, come ho scritto nel libro “Fontanelle romane” edito da “MMC Edizioni” viene dal passato in quanto “…era rivolta alle coppie di fidanzati in cui il ragazzo si sarebbe dovuto allontanare per lungo tempo come, ad esempio, in occasione del servizio militare. Il rito prevedeva che la sera prima della partenza la coppia si incontrasse davanti alla fontanella e che la ragazza offrisse da bere al fidanzato utilizzando un bicchiere mai usato prima. Immediatamente dopo l’utilizzo, il bicchiere doveva essere rotto e solo allora la fanciulla poteva sentirsi sicura che il giovane non l’avrebbe dimenticata. La logica era inesorabile: bevendo l’acqua di Trevi non ci si poteva scordare di Roma e quindi neanche dell’amata lontana. E sempre secondo la tradizione pare che la fontanella sia stata ideata da Nicola Salvi in quanto, durante i lavori edili, una giovane coppia andava sempre a dissetarsi in tale luogo…”.
Una simile storia è collegata con molta probabilità alla leggenda del lancio della monetina nella Fontana di Trevi che costringerebbe il turista a fare ritorno in futuro nella città eterna. Tale fontana era stata costruita come “Mostra dell’Acqua Vergine” dove con la parola “mostra” si intende un luogo architettonicamente imponente, una sorta di vetrina, nel quale viene mostrato il passaggio o il punto di arrivo di un determinato acquedotto. Perché si chiama “Acqua Vergine”? Beh, questa è un’altra storia…
Testo: Maria Cristina Martini